Il  XV Convegno Nazionale di Analisi Transazionale, dal titolo “Per un’ecologia e un’empatia globali: crescere, riparare, ricostruire” che si è tenuto, sabato 7 ottobre a Catania e in Live streaming, ha avuto una grande affluenza di pubblico, registrando ben 400 partecipanti, e molta attenzione da parte della stampa. I relatori e gli ospiti, scienziati e personalità di spicco nel mondo della psicologia e della psicoterapia, hanno affrontato con grande passione e competenza questioni rilevanti, offrendo diversi punti di osservazione e conducendo l’auditorium a fare delle riflessioni profonde e utili per orientarsi nella complessità dei nostri tempi. William Cornell, psicologo, psicoterapeuta analista transazionale, didatta e supervisore dell’EATA, ha parlato dell’Impatto valoriale e politico dell’Analisi Transazionale tra etica e deontologia. Nel corso del suo intervento ha raccontato alcuni importanti aspetti inediti della vita di Berne e ha proposto una rilettura molto interessante del concetto di okness, stimolando il pensiero critico degli ascolatori. Inoltre, ha posto l’accento sull’importanza dei valori sociali e culturali oltre che sull’indispensabile impegno politico di ognuno di noi nella cooperazione e nella collaborazione all’interno delle comunità come trade union nelle nostre società non lineari e complesse, facendo tornare alla mente così uno degli articoli e dei principi cardine della Dichiarazione Universale dei diritti umani secondo il quale ogni individuo ha dei doveri verso la comunità, perché è soltanto in essa che si rende possibile il libero e pieno sviluppo della personalità umana.

Anna Emanuela Tangolo e Francesca Vignozzi, psicologhe, psicoterapeute, didatte e supervisore dell’EATA (European Association Transactional Analysis), hanno parlato del Incubo come inquinamento e il sogno come desiderio, facendo ricorso all’uso della mitologia e mettendo in luce come dal sogno nasce la vita e recuperare il sogno significa recuperare la nostra origine. “E’ necessario parlare – afferma Emanuela Tangolo-  per condividere i nostri sogni e per costruire ponti fra le menti delle persone”, in effetti i nostri sogni intesi come incubi, paure irrisolte, conflitti sottesi o progetti di vita e aspirazioni, influenzano concretamente non solo noi stessi ma anche il mondo in cui noi agiamo. Ecco che diventa fondamentale accrescere la nostra capacità di dialogo e di ascolto per connetterci agli altri e far nascere in noi quella quiete che non possiamo trovare nella divisione e nell’isolamento. E’ necessario, dunque, accettare l’altro nella sua diversità perché “l’integrazione perfetta non esisterà mai- spiega Francesca Vignozzi-  l’altro continuerà ad esistere e sta a noi la scelta se lottare per rinnegarlo oppure conviverci, accoglierlo e intraprendere una civile convivenza, avere coscienza di ciò che sta alla periferia della mente significa cogliere il limite del nostro essere umani”.

Maria Salvina Signorelli, psichiatra, psicoterapeuta e Professoressa di Psichiatria presso l’Università di Catania, invece, ha illustrato tema del Disagio psichico contemporaneo: tra la necessità di definizione e la ricerca di normalità,  parlando, magistralmente, di molti temi interessanti: dall’utilizzo dei social, le nuove psicopatologie non ancora entrate nei manuali diagnostici ma con cui tutti i giorni gli specialisti della salute mentale devono fare i conti, all’aumento negli ultimi anni del disagio psichico specie quello giovanile.

Anna Massi psicologa, psicoterapeuta analista transazionale, didatta e supervisore dell’EATA ha presentato il libro “Inquadrando Palestina” di Marco Pirrello, regista e filmmaker freelance, il quale ha dialogato con Renato Scifo, direttore Unità Operativa complessa Neuropsichiatria Infanzia e Adolescenza presidio Ospedaliero di Acireale (CT) che ha parlato di  Periferie del mondo, periferie della mente. Contributo quanto mai attuale, essendosi, purtroppo, proprio in quelle ore verificato un terribile attacco a Israele da parte di Hamas, che si è scagliato contro degli studenti che partecipavano ad un importante festival musicale e da cui è scaturito una feroce escalation tra Gaza e Israele.

Nel pomeriggio, inoltre, sono stati condotti da professionisti, dirigenti e analisti transazionali certificati, in sessioni parallele, diversi laboratori, tutti accomunati da un fil rouge il sogno di un’empatia globale: Emanuela Tangolo e Francesca Vignozzi hanno condotto un laboratorio dal nome Sogni e gruppi, Salvo Toscano, Marina Toro, Marika Greco ed Enza Castelluzzo, Mindfulness e danza movimento terapia, Barbara Nannini e Andrea Guerri, Immagine Corporea e Giovanni Rapisarda e Francesco Guarnieri, hanno tenuto il laboratorio Analisi transazionale e Adolescenti. Perfetti, inoltre, gli interventi dei due moderatori Andrea Guerri, Psicologo, Psicoterapeuta e Specialista in Psicologia Clinica, docente presso l’Università di Pisa e Marina Zazo, Psichiatra, Psicoterapeuta e Responsabile terapeutico del Ceis di Livorno e del Ceis di Firenze.

Allora se il sogno a cui tutti aspiriamo, l’utopia, il desiderio a cui tendere e che ci tiene vivi è una dimensione in cui il male e il dolore non abbiano più spazio per esistere, l’empatia è quella estensione possibile che incorpora l’incubo, la morte e il tormento nel tentativo di alleviarne, grazie alla partecipazione emotiva, tutta la carica di sofferenza.

 

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Articolo a cura di Gabriella Magistro